Carlo Zoratti propone «Rain Man» all’italiana On the road la storia vera di un ventinovenne autistico

Inutile girarci intorno, il tema è preciso. The Special Need, opera prima di Carlo Zoratti, è un film su un ragazzo 29enne impigliato nella rete dell’autismo, che ha una «necessità speciale»: vivere come tutti gli altri. E quindi alla domanda della mamma «Che cosa ti manca?», Enea risponde: «Mi manca l’amore». Ecco allora che due suoi amici «normali» decidono di aiutarlo a realizzare il suo sogno. Racconta il regista: «Io ed Enea ci conosciamo da quando abbiamo 15 anni. Abbiamo deciso di fare questo documentario quattro anni fa, davanti alla fermata dell’autobus 11 a Udine. Quel giorno gli ho chiesto se aveva la ragazza: io ne avevo conosciute molte, perché lui no?».
Inizia così un’educazione sentimentale che non sortisce gli effetti sperati perché gli approcci di Enea con le donne in paese, al di là dei loro modi gentili, non porta a nulla («Ho 29 anni e sono di Terenzano ma ragazze perché mi scappate?», dice Enea con i suoi modi sempre così comici). I due amici, Alex e Carlo (lo stesso regista), pensano allora che la via più semplice sia quella di ingaggiare una prostituta. Ma in giro per Udine di notte ricevono tanti no perché i problemi psichici fanno molta più paura di quelli fisici. C’è poi il tentativo dei bordelli al di là del confine ma è così squallido. Non rimane che andare con il furgone dal Friuli in Germania dove c’è un’associazione con accompagnatrici psicologhe che organizza questo tipo di incontri. Un viaggio on the road in cui si sa da dove si parte ma non dove si arriva: «Nel 2012 – dice il regista – quando sono iniziate le riprese, non sapevamo quale sarebbe stata la strada. Ogni giorno Enea cambiava traiettoria e io dovevo seguirlo, accettando che fosse lui a guidarmi. A luglio abbiamo consegnato un film sgangherato che non parla solo di sessualità, ma di un’amicizia e di come siamo fatti noi esseri umani. Non ci dispiace che sia diverso da come ce l’eravamo immaginato all’inizio: facendolo abbiamo scoperto cose bellissime. Abbiamo conosciuto meglio Enea e noi stessi». La bellezza del film, sta molto nello sguardo del regista e nel modo di trattare con normalità la disabilità. Che è l’unico approccio possibile. Ricordiamolo quando il film sarà nelle sale come evento l’1 e 2 aprile, proprio nella giornata mondiale dell’autismo.

Pedro Armocida
Leggi Tutto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *